"Devo covarmi dentro ciò che preme, s'impenna?
Mi flagella la prora del cuore
Un alito acre, odio, ribrezzo.
È già legge: sangue che goccia
Chiazza la terra, è richiamo di sangue.
Delitto strepitando attira Vendetta."
Affacciarsi al mondo eschileo è un'esperienza trascinante e la consultazione delle traduzioni dei grandi maestri attesta la duttilità della materia, offrendo soluzioni spesso tanto diversificate da aprire ogni volta versanti poetici di sorprendente impatto.
Nel caso di questa messinscena anch'io desidero sperimentare un approccio personale all'opera fin dalla traduzione, pure nel tentativo di tracciare un filo di contatto con la Cassandra, opera da me felicemente portata in scena già da qualche anno.
Porrò al centro dell'opera la voce collettiva del coro affidata a due figure femminili in inconsueta interpretazione, perché in Coefore il ruolo tendenzialmente pacificatore affidato al coro "nel suo perbenismo" (come l’ha definito Guido Paduano), si fa qui invece di incitamento al compimento della vendetta, con espressioni di ferocia assolutamente in tono con quella che stringe gli animi dei due fratelli.
Laura Angiulli
da Eschilo
drammaturgia e regia Laura Angiulli
con Alessandra D'Elia, Caterina Pontrandolfo, Valentina Martiniello, Paolo Aguzzi, Andrea Palladino
ambientazione Rosario Squillace
luci Cesare Accetta
musiche Mario Gabola
direzione tecnica Lucio Sabatino
assistente alla regia Luca Cristiano
produzione Teatro Stabile d’Innovazione Galleria Toledo
29/10/2025
Teatro Litta - corso Magenta 24, Milano
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